Metti che ci sono sempre i suddetti 2 kg in più, come dice la bilancia.
Metti che sono tre giorni che diluvia, e di correre ancora non se ne parla, vista la polmonite recente.
Metti che scalpiti per cucinare e scalpiti per andare per blog e scalpiti per idee nuove, vuoi provare cose, ricette, abbinamenti.
Metti che capiti per caso nel nuovo blog di Alessia, creatura lieve e incantevole che riesce sempre a esprimere dei concetti profondi con parole mai banali.
Metti che ti innamori di una sua ricetta e pensi “questa la provo”.
Metti anche che la provi, ma come al solito ovviamente non la segui pedissequamente perché sennò non saresti neanche tu.
E metti che finché la fai ti senti con Alessia, e poi quando lei ti dice che non vede l’ora di vedere le tue foto un po’ ti emozioni, perché non sei neanche lontanamente brava un quarto di quello che è lei.
Metti che però questa zuppa è veramente deliziosa, che l’avevi preparata la mattina per mangiarla a cena ma visto che era tardi, non avevi ancora pranzato te ne sei fatta fuori più di metà, alle 14:40 di un pomeriggio di un martedì piovoso, con il frigo vuoto e senza nessun’altra alternativa che una pasta in bianco.
E allora metti che per quella sera vai al supermercato a comprare delle fettine di pollo e della zucca da fare al forno.
Provatela. Provate questa zuppa meravigliosa, super sanissima, super leggera (la ricetta di Alessia prevedeva una svrangata di burro nocciola che io non ho messo perché sono grassa e cicciona, ricordate sempre i +2) e super goduriosa.
Metti anche che cuocere il cavolfiore in forno non impuzza tutta la casa.
Metti che la scoperta delle foglie di cavolfiore croccanti è la cosa più libidinosa del mondo.
Metti che i semi di sesamo tostati, che come mi aveva suggerito lei sostituiscono il gusto del burro nocciola, in bocca sono così croccanti e goduriosi che ne metti esattamente tre cucchiai in una ciotola.
Poi metti che questa ricetta è super detox, buona e si fa in un attimo, a patto di avere pazienza di aspettare che il cavolfiore si cuocia in forno. Ma voi non dovete fare nulla, lo dovete mettere in forno e dovete dimenticarvene. Per almeno un’oretta. E poi un pentolino di brodo (va bene anche il brodo di dado), due crostini fatti al volo, et voilà, la cena è fatta.
Crema di cavolfiore arrosto (per 4 persone)
Un cavolfiore
4 bacche di ginepro
Un cucchiaio di sale in fiocchi
Un cucchiaio di olio extravergine
600 ml circa di brodo vegetale
50 ml di latte intero
4 cucchiai di semi di sesamo
2 acciughe
4 fette di pane per fare i crostini.
Mettete in un mortaio le bacche di ginepro, i fiocchi di sale (se non li avete usate sale fino), un’acciuga e un cucchiaio di olio di oliva. Pestate con il pestello ben bene finché non avrete ottenuto una cremina. Lavate il cavolfiore e togliete le foglie più dure. Cospargete la cremina sulla superficie del cavolfiore, poi mettetelo su una placca da forno e cuocete per circa un’ora a 200°. Alla fine deve essere tenero, per cui regolatevi con la cottura. Se dovesse scurirsi troppo, abbassate la temperatura del forno.
Quando è pronto, tiratelo fuori e mettete da parte le foglie più esterne, tagliandole con un coltellino affilato. Tagliate il cavolfiore in cimette e mettetele nella ciotola del frullatore ad immersione, lasciando da parte il torsolo centrale, più duro e coriaceo.
Aggiungete il brodo caldo poco alla volta, frullando, finché non avrete ottenuto la consistenza desiderata. Unite il latte e se necessario regolate di sale.
Intanto in un padellino antiaderente tostate a fuoco vivace i semi di sesamo facendo attenzione a non bruciarli.
In un altro padellino antiaderente versate un filo d’olio, unite la seconda acciuga tagliata a pezzettini e fatela sciogliere a fuoco basso. Quando l’acciuga si sarà sciolta, aggiungete le fette di pane tagliate a dadini e fate rosolare bene i crostini.
Versate la zuppa in quattro ciotole, aggiungete in ogni ciotola una foglia di cavolfiore, qualche crostino, un cucchiaio di semi di sesamo. Servite caldo.
Alessia says
Allora, al sentirmi chiamare ‘creatura lieve ed incantevole’ mi son venuti gli occhi lucidi. E’ bello poter arrivare nelle case e sulla tavola. Questa zuppa, come ci siamo già dette è spettacolare, è diventata il cavallo di battaglia per questo inverno 2018, sarà che è così facile che davvero poi una si sente pure in diritto di ‘stravolgere’ qualche passaggio e di introdurre nuovi ingredienti, vedi il sesamo, vedi i crostini tostati insieme alle acciughe sciolte (mi sono venuti gli occhi lucidi pure su sto passaggio calcola), vedi magari l’utilizzo di un brodo di carne saporito e speziato al posto di quello vegetale. Insomma, c’è da divertirsi (e fanculo quei +2, sei talmente figa che riesci a rendere interessante pure un regime detox). Tanti baci, A.
P.s.: gli scatti mi piacciono da impazzire, quella ciotola è stupenda, le foglie croccanti sembrano uscire dallo schermo!
Elisabetta Gavasso says
Scusa, arrivo solo ora, sono una cialtrona… E niente, basta occhi lucidi che parlano gli ormoni! (e non fare complimenti che non ci sono abituata e non so cosa rispondere)
Vale says
sarà che dovresti dirti più spesso che sei brava!… e comunque questa crema me la mangerei volentieri anche a colazione! Adoro le vellutate … scivolano. Come dovrebbe scivolare ogni amarezza! Un grande grandissimo bacio