Dove: montagna
Chi: marito, io, nana, suoceri
Perché: saltata la passeggiata con panini con affettati misti, tipica del pranzo di Ferragosto. Meteo inclemente, previsioni infami, diluvio universale.
Qualche piccola precisazione….
L’anno scorso ero in montagna per Ferragosto, l’idea era di fare una bella passeggiata, mucche, prati, sole e crema con protezione, pane, affettati, formaggio, bottiglie di acqua, frutta e l’immancabile cioccolata con le nocciole. Una coperta, un bel prato, un pallone per giocare un po’ e via, una meravigliosa giornata all’aperto.
Non avevo considerato due cose:
- sono un disastro e ho l’agilità di una novantenne (no, nonna, figurati, non sto facendo paragoni con te che tanto lo so che perdo sempre…)
- in montagna il tempo cambia moooolto velocemente.
E quindi, il 13 sera mi sono storta una caviglia correndo dietro al mostro di mia figlia a una festa campestre. Nana che correva in bosco con l’agilità di un capriolo, mamma dietro che arrancava e che si storceva la caviglia. Male porco, ghiaccio, pronto soccorso, antidolorifici, riposo assoluto e tutore rigido per 3 settimane. E comunque a Ferragosto c’era il diluvio universale. E io per carità cristiana ho trovato un supermercatino aperto in extremis il 14 pomeriggio tardi (secondo me si sono impietositi alla vista di una cretina con tutore e stampelle che all’ingresso implorava un Vi prego, sono appena uscita dal pronto soccorso, fatemi comprare qualcosa per domani, ché ho il frigo vuoto).
E l’unica cosa che ho trovato che andasse bene per 5, oltre ai petti di pollo, era un filetto di maiale. Tempo prima avevo visto su un giornale una ricetta che mi era rimasta impressa, un filetto di maiale tagliato a fette e impanato con un mix di pangrattato e olive. Solo che ovviamente non me la ricordavo del tutto, per cui ho fatto a modo mio, un po’ così, naif. E niente, è diventata una delle ricette che preparo più spesso. Non ricordo se nella ricetta originale ci fosse la senape, ma a casa avevo trovato le monodosi probabilmente “prese a prestito” in qualche bar, ma adoro l’abbinamento tra maiale e senape e la metto sempre. Nel tempo ho aggiunto la salsa, che è perfetta pure sul pane. Ho usato la Senape di Digione Originale Maille, e con questa ricetta partecipo al concorso Maille Lovers in collaborazione con iFood. La mia prima ricetta con una senape Maille è questa.
- un filetto di maiale
- 2 cucchiai di olive taggiasche denocciolate
- 3 cucchiai di pangrattato
- 5 cucchiai di Senape di Digione Originale Maille
- 5 rametti timo fresco
- 10 scalogni puliti
- olio evo
- mezzo bicchiere di vino bianco
- 120 ml di brodo di carne
- 50 ml di latte
- Accendete il forno a 200 °C. Mettete in un tritatutto le olive, il pangrattato e le foglioline di timo, frullate il tutto fino a ridurre in polvere. Versate su un piatto piano.
- Massaggiate il filetto di maiale con 2 cucchiai di senape, poi rotolatelo nel piatto con le briciole. Tenete da parte quelle che avanzano.
- Scaldate due cucchiai di olio in una padella che possa contenere il maiale, quando l'olio è caldo rosolate la carne da tutte le parti. Sfumate col vino bianco.
- Versate la carne con il suo sughetto in una teglia da forno, aggiungete gli scalogni ed eventualmente, se dovesse servire, un cucchiaio di olio.
- Cuocete in forno per una ventina di minuti circa, per avere una carne leggermente rosata. Se la preferite più cotta, tenetela altri 5 minuti.
- Intanto preparate la salsa di accompagnamento. Versate le briciole di pangrattato avanzate, il brodo, il latte e i 3 cucchiai di senape rimasti. Portate a bollore, quando inizia a ridursi spegnete e frullate tutto, fino a ottenere una crema ben liscia.
- Servite il filetto tagliato a fette sottili nappato dalla salsa alla senape.
Questa ricetta è perfetta accompagnata da purè di patate. Le patate al forno stanno ugualmente bene, ma non mettetele nella stessa teglia della carne perché cuociono in molto più tempo. Eventualmente potete sbollentarle tagliate a pezzetti per 7-8 minuti, e poi finire la cottura con il maiale.
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