Io non sapevo cosa sarebbe successo.
Non sapevo quello a cui sarei andata incontro.
Altrimenti non mi ci sarei mai imbarcata. Ma iniziamo dal principio.
Sabato mattina, fiera di Vicenza, Abilmente. Ovvero intera fiera dedicata agli hobby femminili, taglio, cucito e ammennicoli vari. C’è un padiglione anche dedicata al cake design e memore dei meravigliosi stampini che aveva comprato mia sorella due anni fa, decido di prendere la macchina e andare a vedere di persona. Per fortuna ho avuto la geniale idea di fare il biglietto da internet per risparmiarmi almeno una fila. 40 minuti per arrivare, 25 minuti per parcheggiare. 13 persone davanti a me in coda per fare bancomat, un innumerevole numero di donne in attesa al bagno. Di cake design ci saranno stati sì e no cinque stand, di tutto il resto almeno 16.580.
L’episodio più eclatante? Due vecchine con i capelli lilla che si sono accapigliate per l’ultimo scampolo di una orrenda stoffa. Una con il bastone, l’altra col carrello della spesa.
Sono riuscita a resistere tre ore, poi sono uscita mi sono sentito Wonderwoman. Impensabile. Follia.
Poi un saluto veloce ai miei e poi la sera inaugurazione di una nuova attività di due amiche. Arrivo a casa che la nana era già letto, due chiacchiere con marito, un boccone veloce una doccia nanna. Alle quattro iniziato l’inferno, la nana avvinghiata come una cozza, che si riaddormentata soltanto le 6:30 a questo punto io mi sono alzata. Lavo il cavolo nero, lo sbollento senza le coste, poi lo scolo, butto in acqua gelata, vado in cantina a prendere un pacco di farina e la semola, faccio la pasta, mi metto su il caffè, prendo le fette biscottate e vedo milioni di schifosissimi insetti i neri.
Ho passato le due ore successive a buttare tutto ciò che era aperto, controllare tutto ciò che era chiuso, disinfettare, lavare, asciugare.
Quindi recupero il mattarellone per stendere la pasta, e dopo qualche minuto si storce un manico. Morale della favola, ho tagliato tutta la pasta e l’ho stesa col mattarello della nana. nel frattempo si fa ora di pranzo, mando il marito in cantina a prendere un barattolo di passata e torna su dicendo che metà vasetti hanno il coperchio rialzato e son quindi da buttare. La pastina di Gaia era tutta finita nell’immondizia, quindi le faccio due tagliatelline (mi perdonerete, vero, alla fine la dose delle lasagne si è un po’ ridotta, ma è stato per una buona causa)..
E poi nel pomeriggio la nana sviene, ed io con lei.
Un’oretta di nanne, meritate. E poi la besciamella. Solo che io non leggo le dosi, perché le so a memoria. Ahahahahahah.
Un litro di latte, 50 g di farina e 50 di burro. Roux, latte freddo in un colpo solo e mescola. Mescola. Mescola. Mescola. E non si addensa. Poi il colpo di genio, forse ho sbagliato tutto. Travasa tutto, fai freddare, rifai il roux con altri 50 g di farina e di burro, riaggiungi il latte, cuoci.
E poi taglia la zucca. 800 g di zucca da tagliare a cubetti. Piccoli, perché non devono dare tanto spessore alle lasagne. Perdi questa simpatica mezz’ora a tagliare dadini di zucca durisssssssssima. E vai. Poi spadella la zucca, aggiungi lo speck, cuoci la pasta, assembla. Finalmente. Sono solo le 7 di sera. Ok, le lasagne son per domani a pranzo. Stasera latte e biscotti.
Insomma, morale della favola. Quando la giornata è sfigata, c’è poco da fare. Fatti invitare a pranzo.E a cena. E non entrare in cucina. Neanche per farti un caffè, che il bar vicino a casa è aperto.
Lasagne con cavolo nero, zucca e speck
Per le lasagne:
200 g di farina 0
100 g di semola Senatore Cappelli (più quella per stendere la pasta)
3 uova
100 g di cavolo nero
Lavate il cavolo nero, tagliare la costa centrale e mettetela da parte (la userete in un minestrone), sbollentate le foglie in pochissima acqua, dopo un paio di minuti mettetele in una boule con acqua a ghiaccio per fermare la cottura. Poi strizzate bene e tritate finemente.
Mescolate le due farine e fate una fontana, mettete al centro il cavolo nero e le uova, impastate finché non è tutto bene amalgamato. Avvolgete nella pellicola trasparente e fate riposare. Dopo una mezz’oretta stendete col mattarello e fatela asciugare su un canovaccio pulito.
Per la besciamella:
1 l di latte
100 g di farina
100 g di burro
sale
noce moscata
una foglia di alloro
In una casseruola antiaderente fate sciogliere a fuoco lento il burro, poi aggiungete poca per volta la farina, mescolando bene con una frusta per evitare i grumi. Fate tostare qualche minuto e poi aggiungere il latte freddo, la foglia di alloro e un cucchiaino da caffè di sale, mescolando sempre. Portate ad ebollizione e fate cuocere a fuoco molto basso per una decina di minuti. Aggiungete a cottura ultimata una generosa grattugiata di noce moscata.
Per la zucca saltata:
800 g di zucca già pulita (io preferisco la butternut, che si sbuccia col pelapatate..)
uno scalogno
250 g di speck tagliato un po’ grosso (ne verranno circa 7 o 8 fette)
olio
sale
pepe
timo fresco
Tagliata a dadini la zucca e lo scalogno, mettete in una padella antiaderente con un po’ d’olio, fate cuocere a fuoco lento, qualche minuto prima di spegnere aggiungere sale, pepe, le foglioline di 7-8 rametti di timo e lo speck tagliato a striscioline.
Per comporre:
burro
formaggio stagionato da grattuggiare (io Asiago stravecchio)
Sbollentate ora le lasagne in acqua bollente salata, due per volta e mettetele ad asciugare sopra un canovaccio. Imburrate bene una teglia da forno, stendete uno strato di pasta, uno di zucca e uno di besciamella, aggiungendo una grattugiata di formaggio stagionato (io ho usato un Asiago stravecchio). Continuate fino ad esaurimento degli ingredienti, poi infornate a 200° per una ventina di minuti, eventualmente aggiungendo il grill alla fine per dorare la superficie
Con questa rocambolesca ricetta partecipo all’Emmeti di ottobre, facendo di testa mia e non seguendo ricetta e consigli di Sabrina.
Marghe says
Odio le giornate storte, hai ragione, bisognerebbe passarle sotto al piumone e attendere semplicemente che finiscano… per non parlare degli insetti, che incubo! Mi è capitato due anni fa e per poco impazzivo!
Un abbraccio solidale e… cmq le tue lasagne sono venute meravigliosamente!!
lamiacucinarossa says
Grazie, ce l'abbiamo fatta, nonostante i pianeti contro!!
Alessandra Gennaro says
non ho capito dove fossero gli insetti neri.
e comunque,qui c'è una colonia di moscerini affezionati alla mia fruttiera. Vuota, sia chiaro. Ma niente, stanno lì. E anche a me verrebbe voglia di prendermi il caffè al bar, appena li vedo 😉
Senti, il I novembre sono a vicenza, a Cosmofood, per presentare i libri del'MTC. Non ci sarà quella coda e la data è infelice- quindi, ottimi auspici, si rischierebbe anche di fare due chiacchiere in santa pace.
sulla lasagna, plaudo al cavolo nero, che con la zucca ci sta divinamente. E appartiene a quella cucina "non fighetta" che personalmente adoro. In più, stasera si è messo pure freddo e qual miglior comfort food di una lasagna così? bravissima!
lamiacucinarossa says
Ciao Ale, ho cercato nel sito di cosmofood la tua presentazione ma non ho trovato nulla. A che ora sei in fiera?
Sabrina says
Sempre e dico sempre devi fare di testa tua! Mai seguire la folla, ci si può solo perdere!
Grazie per la tu lasagna.
Sabrina
Sabrina says
Sempre e dico sempre devi fare di testa tua! Mai seguire la folla, ci si può solo perdere!
Grazie per la tu lasagna.
Sabrina