Mmm… Come si inizia un post che deve colmare quasi tre mesi di assenza?
Come si inizia un post per festeggiare un sacco di cose belle che sono successe nei suddetti tre mesi?
Come si inizia un post per ringraziare tutti quelli che sono passati di qui anche in mia assenza?
Vabbè, andiamo con ordine, che sennò inizio a fare i miei soliti casini.
Intanto oggi è il primo compleanno del mio blogghettino da due lire. Un anno fa pubblicavo la mia prima ricetta, tra ricordi della maturità e speranze. Non è un blog figo, le foto fanno pietà, pubblico in maniera moooolto discontinua, ma cucinare mi piace, mi fa sentire viva, mi fa sentire utile, mi fa serenità (soprattutto quando non sono io che pulisco la cucina dopo..). E un anno dopo ancora qui, con la promessa di essere un po’ più costante.
Un’altra torta, perché l’anno scorso c’era da festeggiare il compleanno della cognata, quest’anno c’è da festeggiare sempre il suo compleanno, ma anche il cognato che finalmente si è deciso (all I need is love… :-)).
E anche la sister che se Dio vuole (e se le finiscono di montare le porte, di montare la cucina e se le arriva almeno un bagno) che se ne va di casa.
E anche un intrusino in arrivo, che ad oggi è a sbafo ed in all inclusive dalla sottoscritta, alcolici -quasi sempre- esclusi.
E questo è anche il motivo della mia assenza ultimamente, le nausee “mattutine” duravano 24/7, per due mesetti circa, poi c’è stato il riposo forzato. In tutto ciò sono arrivata a perdere 5 kg e mezzo, ad adorare i limoni, a sbafare biscotti secchi come se fossero gocciole spalmate di nutella, ad odiare tutto ciò che contenga pomodoro, che dopo aver fatto 40 kg di passata quest’estate non è che sia proprio il massimo, ma tanto si conserva un anno, quindi dovrei riuscire ad utilizzarla…
Adesso va un po’ meglio, non che sia proprio wonder-woman, ma ogni tanto, nella cucina rossa, si cucina qualcosa che non siano patate bollite e stracchino o spatzle panna e speck, le due cose che ultimamente mi fanno impazzire, e che mangerei sempre. Oltre alle sempreverdi zuppe… 🙂
>E così, una torta che sembra difficilissima e lunghisssssssssima da fare, ma che con un po’ di organizzazione non è poi così complicata.
Torta foresta nera (dal libro Peccati di gola di Luca Montersino)<
Per il pan di spagna:
4 uova piccole
175 gr di zucchero
150 gr di farina
50 gr di fecola di patate
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
In un pentolino scaldate a fuoco bassissimo le uova, lo zucchero e l’estratto di vaniglia, continuando a mescolare. Quando il composto ha raggiunto la temperatura di 45° trasferite tutto nella planetaria e montate con le fruste per una ventina di minuti, finché non diventata chiarissimo e gonfio. Poi aggiungete farina e fecola ben setacciate con un cucchiaio di legno, mescolando dal basso verso l’alto con delicatezza. Mettete l’impasto in uno stampo da 26 cm di diametro, imburrato ed infarinato. In forno caldo a 190° per una ventina di minuti, poi fate riposare col forno leggermente aperto. Dopo una mezz’oretta togliete la torta dallo stampo e mettetela a raffreddare su una gratella. Quando è perfettamente fredda, tagliatela a metà.
Per la crema pasticciera:
2 tuorli
86 gr di latte
22 gr di panna fresca
32 gr di zucchero
8 gr di amido di riso
Montate i tuorli con lo zucchero finché non sono bianchi e spumosi, poi aggiungete l’amido. Intanto mettete a bollire in un pentolino il latte e la panna, quando raggiunge il bollore versate sulle uova e cuocete mescolando con una frusta per un minuto, abbassando il fuoco. Fate raffreddare velocemente mettendo in una ciotola con acqua e ghiaccio, coperto dalla pellicola.
Per la crema chocolatine:
crema pasticciera
150 gr di cioccolato al 50%
350 gr di panna fresca
Sciogliete il cioccolato a bagnomaria, fatelo intiepidire, poi aggiungete la crema pasticcera e mescolate bene. Lasciate raffreddare, nel frattempo montate la panna e aggiungetela delicatamente al composto.
Per la panna (per me non al kirsch)
650 gr di panna fresca (meno i 22 gr usati per la crema pasticcera)
250 gr di zucchero
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
3 cucchiaini di sugo di amarene sciroppate (la ricetta prevedeva 25 gr di kirsch)
Montate la panna ben soda, aggiungendo verso la fine lo zucchero, la vaniglia e il sughetto delle amarene sciroppate.
Per la bagna (per me non al kirsch)
100 gr di zucchero
150 gr di acqua
3 cucchiaini di sugo di amarene sciroppate (la ricetta prevedeva 25 gr di kirsch)
Fate bollire acqua e zucchero finché questo non è sciolto de tutto, poi spegnete, aggiungete il sughetto delle amarene (senza mangiarne troppe..), fate raffreddare.
Per il cioccolato plastico:
100 gr di cioccolato fondente al 70% di cacao
15 gr di sciroppo di zucchero
30 gr di glucosio
Per ottenere lo sciroppo di zucchero mettete 22 gr di acqua con 30 gr di zucchero sul fuoco. Quando lo zucchero è totalmente sciolto, togliete dal fuoco e fate intiepidire. Si prendono solo i 15 gr necessari per il cioccolato.
In una ciotola mettete lo sciroppo di zucchero ed il glucosio, aggiungete il cioccolato sciolto a bagnomaria e fatto intiepidire. Adesso iniziate a mescolare e piano piano il composto tende a diventare più denso, mescolate fin che diventa una palla, mettete i frigo a raffreddare almeno una mezz’oretta.
Dopo tutto questo tempo, diventa malleabile e non e più oleoso. Adesso si può lavorare molto facilmente sia con le mani per ottenere decorazioni, oppure con la nonna papera, o con il mattarello, stenderlo e create delle onde.
Montaggio:
Un etto circa di amarene sciroppate
Ok, qui arriva il momento ikea. Vi serve un ring d’acciaio del diametro di 26 cm. Il buon Montersino usa un ring quadrato, e ne ricava due tronchetti rettangolari, io il ring ce l’avevo tondo e quello ho usato. Ho appoggiato tutto tu un piatto che può andare in freezer, ma sotto ho messo un foglio di carta da forno, per spostare facilmente il dolce sul piatto in cui poi l’ho servito.
Tagliate a metà il pan di Spagna, imbevete il fondo di bagna alle amarene, poi disponete sopra uno strato abbondante di panna (abbondate, abbondate, che le dosi sono per un esercito, sennò vi trovate come me a smerciare gli avanzi di creme..), poi disponete a cerchi concentrici le amarene. Mettete sopra il secondo strato di pane di spagna, imbevuto nuovamente di abbondante bagna. Sopra la crema chocolatine (che è buonissima anche a cucchiaiate, fidatevi..), livellate bene e mettete in freezer per un’oretta almeno. Poi tirate fuori, fate scivolare con la carta forno il dolce sul piatto da portata. Per riuscire a tirar via il ring dovrete aspettare qualche minuto, poi sfilatelo delicatamente. Guarnite in superficie con la panna rimasta, con delle onde di cioccolato plastico e delle amarene. Una spolverata di zucchero a velo, e via in tavola!
[…] Sono partita dalla ricetta del tronchetto foresta nera di Montersino sul libro “Peccati di gola”, poi ho optato per le basi del pan di spagna e di crema pasticcera che sono abituata a preparare; mentre la bagna al kirsch, avendo due bimbi, si è magicamente trasformata in bagna analcolica all’amarena (trucchetto letto da Elisabetta – la mia cucina rossa). […]