Quando abbiamo iniziato a metter su casa, su una cosa sia il marito che io eravamo d’accordo. La cucina era affar mio. Abbiamo deciso di comune accordo tutto (bé, ammetto di aver un po’ forzato la mano sulla parete rossa, sul bagno nero, sulla camera così rilassante, sul bagno rosso e poco altro :-))) ma la cucina era solo affar mio. Ho scelto colore, modello, rivestimenti, mobili, piano, elettrodomestici, forni, l’unico mio paletto era il budget, che comunque è stato puntualmente sforato. Ad una sola cosa mi è veramente pesato rinunciare, al meraviglioso carrello girevole nel mobile d’angolo, ma 2000€ per due binari mi pareva una autentica eresia.
Doveva essere una cucina spaziosa, funzionale, attrezzata, con un banco di lavoro ampio, con 5 fuochi da poter usare contemporaneamente, con un forno serio, un microonde, un freezer grande, ma soprattutto tanto, tanto tanto spazio. Quando la cucina è arrivata e abbiamo iniziato a riempirla mi sembrava enorme. La metà delle ante e dei cassettoni era vuota, e io gongolavo nell’avere ancora così tanto spazio da poter riempire.
E poi, avevo un intero cassetto per le spezie. Non due o tre, origano peperoncino e noce moscata, ma un intero cassetto da poter riempire. E allora vai al negozietto etnico di Vicenza, alla ricerca di cardamomo, coriandolo, curcuma, semi di papavero, sesamo. E poi il viaggio in Provenza, e vai di mix provenzale, curry, aneto, zenzero, nigella, ras el hanout. E vai di giri in super gastronomie, per le 5 spezie cinesi, per la fava tonka. Vai di ebay, per la vaniglia, dopo che le scorte auree del viaggio di nozze erano finite. Una sola mi rimaneva sul groppone. Sto benedetto shichimi togarashi, che pareva fosse indispensabile per fare gli yakitori.
E già, che sono gli yakitori? Sono i meravigliosi spiedini di pollo, lucidi che sembrano laccati, tenerissimi e stragustosi. E ovviamente io ne vado matta. Sto benedetto sichimi togarashi (quanto mi piace scriverlo…) è un mix di spezie, la cui base è la polvere di mandarino. e già questo mi faceva desistere dal provare a farlo in casa. Ma la settimana scorsa al supermercato vado allo scaffale delle spezie a cercare il pepe e, come per magia, in offerta (pure!) c’è lui, il mix giapponese! E così, signori e signore, voilà gli spiedini di pollo più buoni del mondo!
E già, che sono gli yakitori? Sono i meravigliosi spiedini di pollo, lucidi che sembrano laccati, tenerissimi e stragustosi. E ovviamente io ne vado matta. Sto benedetto sichimi togarashi (quanto mi piace scriverlo…) è un mix di spezie, la cui base è la polvere di mandarino. e già questo mi faceva desistere dal provare a farlo in casa. Ma la settimana scorsa al supermercato vado allo scaffale delle spezie a cercare il pepe e, come per magia, in offerta (pure!) c’è lui, il mix giapponese! E così, signori e signore, voilà gli spiedini di pollo più buoni del mondo!
Yakitori con riso al vapore (dose per 2 affamati)
Ingredienti:
360 gr di petto di pollo in fettine
5 cucchiai di salsa di soia
4 cucchiai di sakè
1 cucchiaio di zucchero
2 cucchiaini di sichimi togarashi
zenzero fresco
zenzero fresco
Per servire:
riso basmati
riso basmati
olio evo
In un pentolino versate il sakè, la salsa di soia e lo zucchero, portate ad ebollizione e fate sciogliere tutto lo zucchero, mescolando bene.
Tagliate a striscioline il petto di pollo, mettetelo in una ciotola, versate sopra la marinata che nel frattempo si è raffreddata, grattate un pezzettino generosi di zenzero fresco, mescolate bene e poi mettete in frigo, coperto, per un’oretta.
nel frattempo mettete a bagno gli spiedini di legno, per evitare che dopo si anneriscano. Metteteli in acqua per più di 2 minuti, non come ho fatto io che sono un’asina e me ne ero dimenticata…
Tirate fuori la carne dal frigo, iniziate a preparare gli spiedini. Alcuni aggiungono anche del cipollotto, a me non fa impazzire, faccio solo carne, ma son gusti..
Mettete tutto in una teglia, aggiungete un giro d’olio ma non la marinata, in forno sotto il grill rovente per 8 minuti, poi girate e tenete altri 4.
Nel frattempo riducete la marinata su un pentolino a fuoco vivace, quando gli spiedini sono cotti spennellateli con la marinata ristretta, poi serviteli con un po’ di basmati al vapore spolverato di sesamo.
Ecco, a proposito, grazie alla mia amichetta Carlotta ho scoperto come si fa il basmati senza spappolarlo.
In una pentola antiaderente mettete il basmati, un giro d’olio, sale grosso e acqua che copra di un dito il riso. Coprite con l’alluminio (no, non con il coperchio della pentola, proprio con l’alluminio, sigillando bene), mettete sul fuoco più basso che avete e fate cuocere finché non sentite profumo di riso. Ci vorranno 15-16 minuti. Spegnete immediatamente, scoperchiate e sgranate. Riso profumatissimo, cotto alla perfezione, intero e compatto. Sublime! Volutamente non ho messo le dosi del riso, io ne faccio sempre tanto così ce ne ho di pronto per il giorno dopo. :-))
E comunque, dopo due anni, ogni singolo armadietto, anta o cassettone della cucina è strapieno.
[…] a cuocere dolcemente. Da farne in grande quantità, non ne avanza mai. Servitelo con del riso basmati cotto al vapore, a cui avete aggiungo mezzo bastoncino di cannella. La ricetta viene da qui Tagine di […]