Questa è un’ode all’amicizia. All’amicizia reale, delle tue amiche di sempre, che anche se non ti senti per una vita sono sempre lì, al punto in cui vi eravate lasciate, e basta una serata afosa tra ragazze, il solito locale, il solito drink, il solito barista, le solite cazzate, per farti stare bene. Anche se il giorno dopo hai un esame importante, che vale il tuo futuro.
Ma è anche un’ode all’amicizia da lontano, quella che ti fa piangere per una notte intera, ed era l’unica serata in cui sei a casa con tuo marito e progettavi una cenetta romantica e un dopocena bollente, e invece finisce in lacrime e singhiozzi perché le cose brutte succedono, e stavolta ti toccano da vicino, troppo vicino. Ma l’amicizia è anche questo, portare speranza, buonumore, sorrisi, magari anche prendersi qualche vaffanculo. Perché la vita è ingiusta e bastarda, ma insieme noi siamo più stronze e più bastarde.
Ma è anche un’ode all’amicizia virtuale, quella dei blog, che non sono covi di serpi, o meglio, non sono solo covi di serpi, ma nascondono persone preziose, doni inaspettati, boccate di freschezza e di serenità che mai avresti creduto. E corrono le parole su internet, confortano, alleviano dolori, augurano felicità e pace, ridono delle cose buffe, danno pacche sulle spalle virtuali, e si abbracciano quando si incontrano. Dividono vita e passioni, felicità, matrimoni, nascite, lauree. Dividono vita. Tolgono dolori e aggiungono ricchezza.
E basta, che questo pomeriggio afoso di metà luglio mi rende malinconica, che lo spannolinamento è un casino, che i risvegli nel cuore della notte mi distruggono, che rivoglio le vacanze al mare in cui potevo vegetare sotto l’ombrellone col kindle dalle 10 di mattina alle 8 di sera, senza orari, senza dover fare castelli di sabbia in riva, senza far finta di mangiare cupcakes di sabbia decorati con le conchiglie, che alla duenne scatenata e cagona piacciono tanto.
L’idea viene dalla bravissima e superfashion Enrica, ma poi come al mio solito ho cambiato tutto. Perchè avevo la dispensa da svuotare, il frigo semipieno, frutta tristarella da portare a nuova vita dopo una cottura più o meno breve. Insomma, prendo spunto ma poi rifaccio a modo mio. Tanto per cambiare, per essere quella fuori dal coro.
Torta di frutta al farro
200 g farina di farro
60 g di farina di cocco
3 uova
140 g burro
150 g di zucchero
mezza bustina di lievito per dolci
250 g di ciliegie
150 di fragole
qualche goccia di succo di limone
pezzettini di cocco fresco per decorare.
Lavate e asciugate bene la frutta, lasciate da parte due fragole e una manciata di ciliegie. Con l’aiuto di un coltello snocciolate le ciliegie, tagliate le fragole e tenetele da parte.
In una ciotola o nella planetaria mescolate le due farine, il lievito, lo zucchero, le uova leggermente sbattute ed infine il burro morbido a pomata, lavorate il composto fino ad avere un impasto cremoso e sostenuto.
Stendete l’impasto con l’aiuto di una spatola in uno stampo da 22-24 cm precedentemente imburrato e infarinato, mettete sopra la frutta, cospargete la superficie con un po’ di zucchero ed infornate in forno preriscaldato a 180° per 45 minuti, fate sempre la prova stecchino prima di sfornare, deve uscire asciutto.
In un pentolino mettete le ciliegie che avete tenuto da parte, unite il succo di limone e lo zucchero, fate cuocere per 2-3 minuti. Spegnete la fiamma, fate raffreddare le ciliegie e poi usatele per decorare la torta, insieme con le fragole intere e qualche scaglietta di cocco fresco.
Con questo post partecipo, anche se come sempre a modo mio, al contest di Ileana. Che io non descrivo un amico, ma son cazzara, e lei lo sa.
Ileana says
e hai descritto l’amicizia, e l’hai descritta come l’avrei fatto io…
sarò cazzara anche io?
Elisabetta Gavasso says
certo che sei cazzara anche tu, cosa credi???
Marghe says
E’ che l’amicizia, quella vera, è così: quando si gioisce per l’altro, lo si fa super intensamente. Quando si soffre pure. Ma mai da soli, e questo vantaggio non va mai sottovalutato.
PS. Quando me la smolli glielo spiego io alla cagona amorosa che le torte sono meglio, terribilmente meglio, dei cupcakes di sabbia.
Elisabetta Gavasso says
La cagona amorosa fa le foto ai cupcakes di sabbia. Ho creato un mostroooo!!!! 😀