Dicono che oggi sia il giorno dei bilanci. Si saluta l’anno vecchio e ci si augura che quello nuovo porti #solocosebelle.
E allora oggi niente foto, niente ricetta.
Sono le 6:24, io come da troppo tempo ormai dormo troppo poco.
Sono in cucina, col mac e la tazza di caffellatte, le fette biscottate integrali con un velo di miele. La mattina perfetta.
In casa silenzio, solo il brusio della caldaia che si è accesa.
E allora oggi solo grazie.
Perché è l’ultimo giorno dell’anno, perché tutti fanno i bilanci e anche quest’anno li vorrei mettere nero su bianco.
E’ stato un anno strano. Venivo da un 2013 difficile e sti cazzi chi dice che un figlio è una gioia. Certo, un figlio è una gioia, ma mai nessuno che prima ti dica che significa anche, perlomeno all’inizio, rinunciare a te stessa. Ad una piega dalla parrucchiera, a mezz’ora per metterti lo smalto senza doverlo usare come trasferello sulla tutina nuova del Gufo per salvare da morte sicura una cosetta che infila le dita nelle prese della corrente. Ad una ceretta dall’estetista, ad un giro in palestra, ad una corsetta, ad un giro di negozi il giorni in cui iniziano i saldi.
E il 2013 era finito con una piccola presa di coscienza, alla Foodie and geek dinner, ero una blogger e non me ne dovevo vergognare. Ero una blogger come tante, con una passione, con la voglia di condividerla, e con la reale necessità di imparare a far foto decenti. E’ stata quella la serata della svolta, della consapevolezza che anche se le cose stavano andando tutte storte, ce la potevo fare. Dovevo imparare a vivere mia figlia come un’opportunità e non come un peso. Dovevo chiedere aiuto, delegare, ma soprattutto dovevo capire che lasciarla un’ora ai nonni per andare dalla parrucchiera non era peccato mortale. Lasciarla piangere 5 minuti perché era annoiata mentre io scrivevo un post non era peccato mortale. Guardare altri blog, cercare di capire le foto, la composizione, la luce, tutto questo finché dormiva al pomeriggio, invece di farle le coccole, non era peccato mortale. Potevo continuare a fare quello che mi dava soddisfazione senza togliere nulla a lei.
Dovrebbero dirlo ad ogni futura mamma. Una ceretta o mezz’ora di cazzeggio su internet non fanno di te una pessima madre. ANZI. E questo ho capito quella sera del 26 ottobre 2013.
E da lì ho iniziato a risalire.
E così è iniziato il 2014. Con un licenziamento. La cosa migliore che mi potesse capitare, andarmene da quel posto che mi intristiva e mi faceva venire la gastrite, e chi l’ha provato sa che il Gaviscon è veramente disgustoso.
Dopo aver firmato la lettera di dimissioni sono andata a farmi un lungo massaggio, poi una doccia, poi pappa e poi ho dormito 9 ore. Non capitava da una vita.
E poi cercando in rete qualche spiegazione per tentare di migliorare le mie foto mi sono imbattuta del blog di Vatinee. Mi sono innamorata delle foto e della sua storia. Le ho scritto (oddio, io che scrivo ad una foodblogger seria..) e lei mi ha risposto. Ero incredula. Mi aveva risposto. Era la prima volta che qualcuno rispondeva. E così mi sono stampata il suo vademecum per le foto, ho preso in mano la reflex del marito, e ho iniziato. Con risultati disastrosi, almeno all’inizio.
E continuavo ad incantarmi davanti alle sue foto . Così ho iniziato a leggermi i suoi post a ritroso, in qualche giorno ho letto tutto il suo blog. E ho scoperto le bloggalline. E ho fatto domanda. E sono stata accettata. E all’inizio non partecipavo, perché sotto sotto sono timida (non slogatevi la mandibola dalle risate, pliz).
Ma poi, un po’ alla volta, mi sono inserita, qualche commento, qualche richiesta, qualche aiuto.
E’ iniziato tutto così.
E sono gallina da poco meno di un anno, e mi sento gallina da sempre. Chi è dentro lo sa.
E quindi, Vaty, grazie. Grazie col cuore in mano. Perché venire sul tuo blog per caso è stata la cosa più bella del mio 2014.
Perché grazie a te e a tutte le galline ho capito cosa voglio fare da grande.
Perché ho capito che l’amicizia tra donne esiste, ed è una cosa bella.
Perché ho trovato tanta, tantissima comprensione, sia che si tratti di chieder aiuto per una ricetta, sia per avere una parola di conforto.
Perché è un gruppo pulito, di (principalmente) donne che hanno una stessa passione ma non sgomitano, ma corrono verso un traguardo comune e lo fanno insieme, senza sgomitare, senza farsi lo sgambetto, ma aiutandosi.
Perché con voi ho riso tanto, ho sfiorato la litigata di gelosia per delle foto in abito da sera e tacco 12, ho imparato tanto (tantissimo, sicuramente mille volte più di quello che ho dato), ho dato qualche pacca sulla spalla, qualche consiglio, qualche ricetta.
Ma ho ricevuto tanta amicizia, tanta comprensione, tanto supporto.
E il raduno al Poggiale è stata una boccata di aria fresca. Meraviglioso conoscervi. Meraviglioso commuoversi con voi. Meravigliose, voi tutte.
E quindi, amiche mie, compagne di viaggio, condomine del mio cuor, grazie per questo 2014 insieme.
Auguro a tutte voi un 2015 stellare, ricco di sorrisi, di baci, di cibo buono, di vino che da alla testa. Ricco di ammmooore, ricco di soddisfazioni, ricco di risate da far venire il mal di pancia. Ricco di canzoni urlate sotto la pioggia, di baci sbavosi di bimbi sdentati, di manine appiccicose di frolla profumata di vaniglia, ricco di ciotole belle per far foto. 🙂
E non per ultimo, ringrazio la mia roccia, il mio pilastro, il mio amore. Senza le sue spalle forti non sarei come sono. Senza di lui sarei sicuramente una persona diversa.
Con molto più spazio nell’armadio, di sicuro. 🙂
Senza i suoi occhi e le sue braccia forti non mi sentirei mai a casa.
E senza il suo regalo di natale non riuscirei ad avere otto programmi aperti contemporaneamente. Grazie per sopportarmi, sopportarmi ed aiutarmi (concretamente, col mac nuovo..) nei miei sogni.
Più torte di mele caramellate per te, nel 2015!
E grazie a voi, lettori, per essere arrivati fino a qui. Buon anno, che sia di gioia e serenità.
E già che ci sono con questo post partecipo al giveaway di Vaty, Food & Travel, per la categoria Travel, che queste borse sono una figata ma babbo Natale mica mi ha ascoltato… 🙂
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