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Torta di mele caramellate al Calvados, ovvero LA torta di mele

Mia mamma colleziona ricette.
Mia mamma non cucina.
Ha una vecchissima rubrica, che credo le abbia portato a casa mio papà dalla banca, un trilione di anni fa, quando il suo quadernetto verde brillante era ormai pieno. Quando è arrivata a casa, nella prima pagina c’erano scritti due numeri di telefono, poi più nulla. E’ rivestita di tela blu scura, con un centinaio di pagine. E mamma ha iniziato a scriverci qualche ricetta, all’inizio usava una penna blu e sottolineava in rosso i titoli. Piccole manie da prof… 🙂
Ha sempre avuto il pallino di appuntarsi le ricette che trovava interessanti, dalle trasmissioni televisive, ai giornali, alle ricette che le davano le amiche. Magari se le scriveva sul retro di uno scontrino e poi, arrivata a casa, le riportava fedelmente sulla rubrica blu. Poi nel corso degli anni ha iniziato a scrivere nelle prime pagine i menù dei pranzi di Natale e Pasqua, per non ripetersi negli anni (ripetersi, ad essere corrette, prevede che fosse lei a cucinare, anche se, molto spesso, alla fine ero io a farlo..). Insomma, quel libro è custodito gelosamente da mia mamma, mia sorella ed io abbiamo trascritto qualche nostra ricetta, ma il libro blu, come viene chiamato da tutti, è di mamma. PUNTO. E’ stato rilegato, rivestito, risistemato innumerevoli volte. Una sorta di cimelio. Non so quante ricette contenga, dalla torta di mele Villa Berica (Villa Berica è una casa di cura a Vicenza, immagino che la torta in questione si chiami così perchè copiata da un giornale di una sala d’attesa..) all’ormai arcinoto agnello alla palestinese, ricetta che mia mamma penso si sia fatta dare durante un viaggio e che ovviamente non ha mai replicato.
Ecco. Del migliaio di ricette che ci sono mia mamma ne avrà fatte sì e no una quindicina. Ad essere ottimisti. Mamma colleziona ricette ma non cucina. Ma è super gelosa del suo libro blu.
Ecco perchè quando domenica sera le ho telefonato per chiederle la ricetta di questa torta, che facevo sempre quando vivevo dai miei, la prima cosa che mi ha chiesto, con fare accusatorio, è stata sarà mica nel libro blu?
No, questa ricetta, che tra le tante di torta di mele che ho fatto negli anni è in assoluto la preferita di mio marito, viene da un inserto di Sale e Pepe di un milione di anni fa (credo fosse del 2001) sulla cucina autunnale.
La prima volta che l’ho fatta ero stata attirata dal fatto che richiedesse il calvados, che a casa dei miei non è mai mancato. e io non sapevo assolutamente cosa fosse e a cosa servisse, ma metterlo in una forta mi pareva una genialata. E la torta viene molto bassa, umida si conserva bene, è superprofumata e supergolosa, e poi inzuppata nel latte non si briciola, quindi, per me è la torta perfetta!
L’ho fatta tante volte da moroso innamorata, una per casa mia e un’altra in uno stampino da 12 cm che davo al moroso da portarsi via, per la sua lunga settimana di studente fuori casa. Gliela davo la domenica pomeriggio, generalmente non arrivava alla colazione del lunedì.
Poi quando sono andata via di casa ho lasciato il libriccino con la ricetta dai miei e non l’ho più fatta. Due sabati fa ho ricomprato il Calvados, poi domenica mi son messa a cercare la ricetta, ero convinta di averla trascritta da qualche parte, ma niente. E allora ho chiamato mamma, che lei di sicuro me la poteva cercare.
“Mamma ciao, sono io, senti, avrei bisogno di un favore”
“Dimmi”
“Hai presente la torta di mele caramellate col calvados che facevo sempre per Stefano quando andava a Trento? Ecco, non trovo la ricetta, me la potresti cercare?”
Tono accusatore “sarà mica nel libro blu, vero?”
“No mamma, è in un libriccino di Sale e Pepe del 2001, sulle ricette autunnali, si chiama torta di mele caramellate al Calvados, potresti provare a dare un occhio per piacere?”
Dopo 5 minuti, telefonata e ricetta.
Dopo un’ora e mezza sfornavo la torta. Non è durata nemmeno 24 ore. E siamo in due. E io ne ho mangiata una fetta e mezza.
Torta di mele caramellate al Calvados
Ingredienti:
800 gr di mele
20+ 90 gr di burro
50+30 gr di zucchero di canna
180 gr farina
2 uova
2 cucchiaini di lievito
4 cucchiai di latte
zucchero di canna
un bicchierino di Calvados
estratto di vaniglia
1 cucchiaino di quatre epices (in mancanza, va bene la cannella)
In una padella larga fate caramellare metà delle mele tagliate a spicchi sottili con 20 gr di burro e 50 gr di zucchero, a fuoco vivace. Quando le mele inizano a colorarsi, spegnete il fuoco e irrorate con un bicchierino generoso di Calvados. Quando le mele si saranno intiepidite, frullatele con il cucchiaino di spezie.
A parte mescolate farina e lievito, aggiungete il burro fuso e intiepidito, il latte, le uova, l’estratto di vaniglia e il composto di mele frullate.
Versate in una teglia di 24 di diametro imburrata e infarinata, ricoprite con le mele rimaste tagliate a fettine e cospargete con zucchero di canna. In formo caldo a 180° per 45 minuti.
Vediamo quanto vi dura!
Elisabetta Gavasso:
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