Questo è stato il commento del marito quando, esattamente la sera di Santo Stefano, in un meraviglioso baretto-ristorante a SoHo, tale Caffè Fanellis, io guardo il menù e decido, senza pensarci, che avrei preso il New England Clam Chowder. Lui, ovviamente, si è buttato sull’hamburger. Buono, per carità, carne cotta al punto giusto, bacon croccante, formaggio ben fuso, pane accettabile, patatine appena fritte. Un 8 glorioso.
Ma il mio clam chowder era semplicemente divino! C’è da dire che stato il mio primo ed unico, ma era cremoso ma non troppo pannoso, ben equilibrato, vongoloso quanto basta. Servito con dei crostini di pane al forno, caldo, godurioso e coccoloso. Un trionfo.
Servito con una birra locale da urlo è stata la cena che più ho apprezzato a NY, tranne ovviamente quella al Gramercy Tavern.
E allora, cosa diavolo è ‘sto clam chowder? Inizialmente veniva preparata nei venerdì di magro di quaresima, per offrire nei ristoranti un’alternativa No-meat ai cattolici. Adesso viene servita tutti i giorni. E’ una zuppetta servita fumante, a base di vongole e brodo, arricchita da verdure (patate, porro, cipolle e sedano, a volte vengono aggiunte anche delle carote, per dar colore), inspessita con la panna, profumata da alloro e pepe. In rete ne circolano migliaia di versioni, io non sapendo quale scegliere ho fatto un po’ di testa mia. L’ho fatta di corsa, e mi sono attenuta alle versioni che prevedono le vongole in vasetto (puristi del pesce, non inorridite, mi fa senso pulire il pesce, di solito lo fa il marito, stavolta, visto che in miliardi di siti, anche autorevoli, si parla di vasetti di vongole, io i vasetti di vongole ho usato. Ma solo per attenermi all’originale, eh, mica per altro! :-P)
New England Clam Chowder
Ingredienti:
Quattro patate
Quattro patate
una carota
una costa di sedano
un porro
due lattine di vongole
200 ml di panna fresca
100 ml di latte intero
1 cucchiaio di farina
una foglia di alloro
150 gr di pancetta
Preparate un brodo con 600 ml di acqua e il succo delle vongole, la parte verde del porro, la carota, la costa di sedano, fate bollire una ventina di minuti, poi tenete da parte.
In un padellino rosolate a fuoco vivace la pancetta senza aggiungere grassi, poi toglierla. Nel suo grasso fate rosolare le patate tagliate a dadini piccoli e la parte bianca del porro affettata sottilmente per qualche minuto. Eventualmente se la pancetta non avesse tirato fuori grasso a sufficienza potete aggiungere, per la gioia delle vostre arterie, un pochino-ino-ino di burro. Quando inizia a sfrigolare aggiungete un cucchiaio abbondante di farina e mescolate benissssssimo per evitare i grumi. Filtrare il brodo dalle verdure e aggiungetelo lentamente, in modo che arrivi due dita oltre all’altezza delle patate. Aggiungete poi la foglia di alloro e fate sobbollire dolcemente per 30-35 minuti, o cumunque finchè le patate iniziano a disfarsi. Spegnete e fate raffreddare. Poi aggiungete le vongole, la panna e il latte e fate scaldare senza portare ad ebollizione, per evitare che la panna si rapprenda formando grumi. Regolate di sale e pepe, servite guarnendo con la pancetta che avete tenuto da parte.
Io ho portato in tavola con due ciabatte calde appena sfornate, con cui fare la scarpetta, tagliate a crostoni.
Alla faccia dell’hamburger, marito, sister e moroso della sister hanno gradito e sbafato.
Addirittura il marito si è lanciato in complimenti sperticati, del tipo Addirittura meglio della suppetta del Fanelli… 🙂
Addirittura il marito si è lanciato in complimenti sperticati, del tipo Addirittura meglio della suppetta del Fanelli… 🙂
Little Leprechaurn says
Buonissimo! Assolutamente superbo! Diverso da quelli gustati in Irlanda, ma chi ha detto che una ricetta debba avere un solo gusto?
lamiacucinarossa says
La prox volta farò dose abbondante, che sia mai che la capa unna vada a casa a mani vuote!
Anna says
Uella ciao! Ma se si usano le vongole in vasetto posso farla anch'io… che è un gran smaronamento tutta l'operazione spurgo!
lamiacucinarossa says
Gran smaronamento è esattamente la stessa cosa che ho pensato io… 🙂 Ciao Anna, bentrovata!