Ci ho messo tanto. Tante brutture, tanti errori. La sfoglia comprata. La sfoglia fatta in casa. La frolla (ma come mi sarà venuto in mente di fare la tatin con la frolla, ancora non me lo spiego). Bruciate, lesse, senza caramello, con le mele bollite, Tutte le mie tarte tatin sono sempre state un disastro.
Ma insomma, dico io, sarà mica la torta più difficile del mondo, vero? Caramelli le mele, ci schiaffi sopra la pasta, infili in forno, cuoci, giri e mangi. Sembra facile.. Ultimamente l’ho fatta due volte. Anzi, partiamo dal principio.
Ma insomma, dico io, sarà mica la torta più difficile del mondo, vero? Caramelli le mele, ci schiaffi sopra la pasta, infili in forno, cuoci, giri e mangi. Sembra facile.. Ultimamente l’ho fatta due volte. Anzi, partiamo dal principio.
Estate scorsa, Antibes, negozio di articoli per la casa in ora di chiusura pre pranzo, io con carta di credito tra i denti che sogno di anelli da pasticceria, cocotte a prezzi accettabili e stampi da Tatin abbordabili. Prendo i primi due, lascio il terzo perchè 80€ per una torta che non mi è mai venuta, ecco, anche no.
Una settimana più tardi, Biarritz, negozio ancora più fornito di articoli per la casa, in piena mattina, lontano dalla chiusura, con commessa maledettamente francese, che mi chiede (in francese) se ho bisogno di qualcosa. Ed io, forte delle mie competenze linguistiche che servono a mala pena a farmi offrire da bere a Bruxelles (e ho i testimoni, sissignori), le rispondo che cerco uno stampo da tatin economico. Forse non mi sono spiegata bene, forse non ha capito lei, e mi mostra lo stesso stampo della settimana precedente, a 88€. Che a casa mia proprio economico non è. Quindi, con garbo, le rispondo che è troppo.
Ma a me lo sfizio rimane.
Due settimane fa, con la scusa di andare a comprare la valvola della pentola a pressione che son riuscita a tranciare di netto, faccio un giro in negozio, e trovo che tutto sommato, anche se non compro proprio il set da Tatin, posso anche solo comprare uno stampo di ceramica da forno che possa andare sul fuoco. E dai, son solo 23€, possiamo provare a fare questo piccolo investimento.
E poi, insomma, cerca su internet, ravana sui libri di cucina (Donna Hay è per la sfoglia, per la cronaca), provo a farla con la pasta brisè.
Quindi, reparto mela dal librio di Donna Hay, Classici moderni, reparto pasta dalla ricetta della brisè che ho incorniciato e che uso per qualsiasi cosa, di Christophe Felder.
Ingredienti:
Per la brisè:
200 gr di farina
90 gr di burro
1 uovo
20 gr d’acqua
5 gr di sale
Per le mele:
4 mele renette
170 gr di zucchero
60 gr di burro
2 cucchiai d’acqua
Preparazione:
Iniziare dalla pasta. In una ciotola versate la farina, il sale e il burro a temperatura ambiente fatto a pezzetti, iniziate a lavorare con la punta delle dita il burro, facendo delle briciole. Quando i pezzetti di burro son diventati delle briciole di burro e farina, aggiungete l’uovo e l’acqua, mescolando fino a che non otterrete una palla. Schiacciatela, incellophanatela e mettetela in frigo a riposare per almeno un’ora (ma anche di più).
Nello stampo che metterete in forno fate sciogliere sul fuoco basso (io per sicurezza uso lo spargifiamme) il burro, poi aggiungete lo zucchero e l’acqua. Fate sciogliere bene lo zucchero, poi, quando inizia a caramellare mettete le mele, che nel frattempo avete sbucciato e tagliato a quarti; alzate un po’ la fiamma e fate cuocere 5 min, girandole.
Spegnete e capovolgete le mele con la parte che era della buccia verso il fondo della teglia.
Tirate fuori la fasta dal frigo, reimpastate velocemente fino a formare una palla e poi tiratela abbastanza spessa, ad una dimensione poco più larga del diametro dello stampo. Coprite bene le mele con la pasta, arricciando bene i bordi e facendo in modo che non rimangano spazi vuori fra torta e bordo.
Mettete in forno già caldo a 200° per 25 minuti.
Una volta che la torta è cotta, tiratela fuori, fatela stemperare e poi rovesciatela sul piatto da portata. Dotatevi di due guanti da cucina e di grembiule, è mooolto facile che qualche schizzo di caramello fuoriesca.
Ecco, magari fatelo lontano dal vosto computer, il mio non ha gradito il rivoletto di caramello caldo che mi è sfuggito… :-SAh, perdonate la foto, è addirittura più brutta del solito, ma mi son presa tardi a far la torta e a cena avevo gli squali..
Chiara says
E' buonissima!! La cosa migliore è il contrasto tra la base di pasta, né dolce né salata, e le dolcissime mele caramellate. Starebbe molto bene con un buon tè, ma anche a fine pasto si fa mangiare con gusto!
lamiacucinarossa says
La brisè che uso è volutamente salata, per accentuare il contrasto! E ci sta proprio bene…