Ormai è un anno che abitiamo qui. La casa è sistemata, c’è ancora qualche lampadina che penzola, i muri sono ancora vergini, ma tutto sommato i mobili essenziali ci sono. E’ una casa grande, luminosissima, rifinita veramente bene, moderna, chiara. Rispetto alla mia casetta da single, che poi è diventata il nostro primo nido d’ammmore è lussuosa. Divano enorme, la cucina dei miei sogni, un grande tavolo dove accogliere tanti amici, la doccia a cascata, una camera grigio-lilla, due armadi enormi, addirittura una stanza jolly, dove cioè finisce qualsiasi cosa non abbia un posto, che è anche l’unica stanza che non si fa MAI vedere agli amici. Quella? ah, è una dispensa, niente di che… Invece è il casino totale.
Abbiamo poi un garage grande, ci stanno due macchine. Ed è interno, non come prima che se tornavo con le borse della spesa e diluviava arrivavo a casa fradicia. 🙂 E non ci sono cani sulle scale!
E poi abbiamo persino una cantina. Ecco, una cantina. Dove teniamo le provviste, le mie marmellate, i sottolio, i pacchi di pasta in più, le provviste di carta igienica (e qui ci sta una parentesi: mio marito e la sua famiglia tutta ha l’ansia da carta igienica. Se a casa non ne ha almeno due confezioni famiglia non è sereno, è più forte di lui). Insomma, di tutto.
L’anno scorso avevamo comprato all’Ikea delle scaffalature semplici, più qualcuna di quelle per riporre le bottiglie e un carrello di legno massiccio, per appoggiare l’affettatrice che papà mi ha sbolognato, che tanto con tutto quello che cucini serve di sicuro più a te che a tua mamma. Abbiamo montato tutto subito, ma il marito si è lamentato che c’era troppo poco spazio per le sue bottiglie. Troppo poco. Servivano assolutamente altri scaffali portabottiglie. ASSOLUTAMENTE. E allora altro giro all’Ikea, altri montanti, altri scaffali. Che sono rimasti per 9 mesi lì, in attesa propabilmente che si montassero da soli. Ecco, ieri è successo. Il marito ha chiamato due amici, con la promessa aprire una bottiglia e tagliare il salame, a montare ‘sti benedetti scaffali. E io per ringraziare del lavoro fatto (venti minuti totali), ho messo su una torta salata. Con quello che avevo in frigo, quindi gran poco. A cena avevamo amici, per cui ho pensato di farla nella tortiera quadrata, di portarla agli affamati tagliata a quadratini, che tanto è immensa, di sicuro ne avanza un po’ per stasera. Seeee, come no. Sbafata. Hanno aspirato persino le briciole.
Quiche degli affamati
Ingredienti:
pasta sfoglia (io la faccio e la surgelo, ma va benissimo quella già pronta)
3 uova
100 ml di panna
2 zucchine
1 carota
un cespo di radicchio di treviso
2 porri
5 cipolline
sale
pepe
olio
olio
cumino
1 cucchiaino di senape
Preparazione:
Lavate e mondate tutte le verdure, tagliate a pezzetti di 3-4 cm la parte bianca dei porri, a striscioline carota e zucchine, a metà le cipolline, togliete tutte le foglie del radicchio. In un padellino fate scaldare un cucchiaio di olio evo, rosolate prima i porri e le cipolline, poi le carote e per ultime mettete le zucchine. fate cuocere a fiamma vivace per 7/8 minuti, poi salate e pepate e spegnete. Le verdure così rimango croccanti, tanto poi si cuociono in forno. In una ciotola sbattete le uove e la panna, aggiungete il cucchiaino di senape e un cucchiaino circa di semi di cumino. Stendete la sfoglia in una teglia, bucherellatela, poi coprite con le verdure e per ultimo versate il composto di uova e panna.
Cuocete in forno ventilato già caldo, 180° per mezz’ora. Lasciate intiepidite prima di tagliare.
Hanno montato gli scaffali, bevuto due bottiglie, lasciato intatto il salame, sbafato la quiche e aspirato le briciole. Credo sia piaciuta… 🙂
Scomone says
Era una bontà assoluta! Con la fatica del montaggio scaffali x forza l'abbiamo finita! Fra qualche giorno faremo le pulizie degli scatoloni e di quant'altro lasciato dopo il montaggio… Si potrebbe anche bissare la torta salata!!!