C’era una volta, tanti anni fa, una ragazza fresca di laurea, che aveva vinto una borsa di studio per il programma Leonardo, a Bruxelles. Partita da casa con mille speranze e coi suoi tailleur in valigia, pronta a conquistare la capitale europea con le sue solide basi in giurisprudenza, il suo brillante sorriso e la voglia di spaccare il mondo.
Peccato che quella ragazza fosse abituata all’ospitalità spagnola, che si discosta appena da quella belga. Ma giusto un po’.
Peccato che quella ragazza fosse capitata in uno studio legale nel bosco, in una zona meravigliosa, ma in culo al mondo, ad un’ora da casa. E fosse un ambiente ostile, lunghi coltelli affilati, ognuno nel proprio ufficio, ognuno per sè.
Peccato che nel frattempo pure il moroso (quel simpaticone) avesse deciso di mollarla, vigliacco cane infame, per telefono.
Peccato, ma mica troppo, che quella ragazza non avesse preso poi bene la dipartita del moroso vigliacco, e per 20 giorno la sua dieta si fosse limitata a 30 tazze di caffè americano e una gaufre al giorno.
Per fortuna, tutto sommato, perché poi, quell’estate del 2005, quella ragazza aveva un fisichetto niente male, e all’Elba ancora si ricordano della paletta da 10… 48 kg, quell’estate quella ragazza pesava 48 kg.
Son passati 12 anni, l’infame poi si è redento, scusato, è stato perdonato e quella ragazza se l’è pure spostato. E pensate, ci ha fatto una figlia a Barcellona, che è una città che entrambi sentono un po’ più nelle proprie corde. Appena appena, eh.
Ma torniamo a noi.
Non so voi, ma io anche col caldo non soffro di inappetenza. Come consigliano tutti i telegiornali non esco nelle ore più calde, bevo molto, mangio tanta frutta, mi vesto leggera ma mi sfondo, come al mio solito. E non ho mai seguito quello che consigliano le diete dimagranti, i canonici 50 g di pasta. Per 50 grammi non sporco neanche la pentola, io per me ne metto su un etto, non un grammo di meno. Per cui, oggi ricetta velocissima, tempo di cottura della pasta, con un condimento leggero, ma in dosi da camionista. In fin dei conti, non peserò mai più 48 kg, facciamocene una ragione… L’infame lìho accalappiato, la nana cresce bene, e si mangia a 2 anni 50 grammi di pasta. Figuratevi se la madre ne può buttare 50 per sè… 😀
Voi che sicuramente avete un regime dietetico più equilibrato del mio, buttate pure i canonici 80 grammi a testa, 50 se siete a dieta. Ma non vi lamentate se finiscono in un attimo…
Spaghetti con mollica, acciughe e limone (dose per una persona affamata)
100 g spaghetti
1 acciuga sott’olio
2 cucchiai di olio evo
3 cucchiai di pane grattato
1 rametto di finocchietto
zeste di limone
Mettete su l’acqua per la pasta, salatela, calate gli spaghetti quando bolle. Intanto fate sciogliere l’acciuga in una padella con un cucchiaio di olio, poi aggiungete il pane grattato, fatelo tostare bene a fiamma vivace, mescolando sempre. Scolate la pasta al dente, conditela con le briciole di pane e un filo di olio. Aggiungete il finocchietto e abbondante zeste di limone sopra, a crudo.