Capitano le giornate di fuoco.
Capitano le giornate mosce, e non avendo più un lavoro da 40 ore settimanali in un ufficio grigio capitano, eccome se capitano le giornate mosce.
Capitano i raffreddori mortali, i nasi mocciosi della nana, la sganghera, la mammite acuta.
Capita che non la vuoi vedere per almeno 10 minuti.
Capita che vuoi solo il silenzio.
Capita che vuoi urlare fortissimamente, invece devi abbozzare.
Capitano persone che non capiscono il valore di quello che fai, e allora è meglio perderle che trovarle.
Capitano giornate uggiose, in cui vorresti solo un camino, un buon libro e una tazza di tè.
Capitano viaggi ed esperienza a cui, seppur a malincuore, bisogna dire di no.
Capitano quei giorni dove restare a letto è la soluzione a tutto.
Ci sono poche cose che riescono a mettermi il cuore in pace. Una di queste è la quattro quarti. La torta più godereccia del mondo.
E lo so, siete a dieta. Anch’io, ma oggi va così.
E lo so, siete a dieta. Anch’io, ma oggi va così.
Quattro quarti alla vaniglia
4 uova
lo stesso peso in farina
lo stesso peso in zucchero
lo stesso peso in burro
un cucchiaino di sale
i semini di una stecca di vaniglia
Pesate le uova senza guscio e usate il peso delle uova come riferimento per pesare gli altri ingredienti.
Fondete il burro in microonde e lasciatelo raffreddare bene.
Separate i tuorli dagli albumi e montate i primi con lo zucchero finché non sono bianchi e spumosi. Aggiungete la farina setacciata, il sale, i semini della vaniglia, mescolate bene. In un’altra ciotola montate a neve ben fissa gli albumi e poi incorporateli al primo impasto, mescolando delicatamente dall’alto verso il basso.
Versate in uno stampo da plum cake rivestito di carta forno (mi piace l’aspetto più rustico che dona, ma se preferite un dolce coi bordi lisci allora imburrate e infarinate lo stampo) e infornate in forno già caldo a 180° per 45-50 minuti.
farine fiori e fili.. says
ciao Elisabetta!..hai ragione,nelle giornate grigie dentro,non c'e' niente come un dolce burroso! un bacio:
lamiacucinarossa says
Simona, il burro salverà il mondo!