Primavera 2004, una ragazza in treno a Bruxelles, una stagista che va a lavoro in uno studio legale nel Bois de la Cambre, quasi un’ora da dove abita.
Non esisteva ancora il kindle e la ragazza legge un libro. Un libro con la copertina rigida, uno dei pochissimi che aveva messo in valigia. Un libro che nel corso degli anni rileggerà molte altre volte. La ragazza si trova in un paese di cui non capisce la lingua, in uno studio legale importante, un ambiente ostico, lontano da casa, geograficamente e mentalmente. Non é un bel periodo. Il lavoro, i nuovi amici, il moroso che se ne va, la sfida, i sorrisi, la musica, la realizzazione. La vita.
Elisabetta, stagiaire presso lo studio legale Lafili, Van Crombrugge & Partners.
Anni 70, un ragazzo in autobus ad Oslo, una matricola che va all’università, che incrocia lo sguardo di una ragazza con una giacca arancione sulle spalle ed un sacchetto di arance in mano. Uno scontro, un riincontro, i mercati generali, l’accademia di belle arti, una promessa, l’ansia dell’attesa, una cartolina, la promessa infranta, Siviglia e il patio de los naranjos, l’amore, una promessa eterna, un figlio, la malattia, la morte. La vita.
La ragazza delle arance, di Jostein Gaartner.
Uno dei libri che mi hanno segnata. La magia dell’amore oltre la vita, di un padre che sa che gli manca poco da vivere e vuole lasciare un segno al bimbo ancora piccolo, una lettera che troverá quasi per caso, da adolescente, in cui gli racconta una storia d’amore, tra lui e la ragazza che cambierà il corso della sua vita. Che poi scopre essere sua madre. La ragazza delle arance.
Un padre che dal passato spinge il figlio a vivere, a sperimentare, a sognare in grande.
“Se prima di esistere tu avessi avuto la possibilità di scegliere se nascere, con la consapevolezza che saresti anche dovuto morire e anche abbandonare tutto ciò che amavi, o non esistere affatto, cosa avresti
fatto?”
fatto?”
Muffin alle arance caramellate e mandorle
220 g farina
100 g mandorle
120 g burro
2 uova
40 g zucchero
50 ml latte
un cucchiaino di baking powder
mezzo cucchiaino di bicarbonato
mezzo cucchiaino di cannella
Per lo sciroppo:
1 arancia
100 ml acqua
140 gr zucchero
Preparate lo sciroppo: affettate più sottilmente possibile l’arancia, mettetela in un pentolino antiaderente con l’acqua e lo zucchero, portate ad ebollizione. Una volta raggiunto il bollore abbassate il fuoco e fate andare dolcemente per una mezz’oretta. Spegnete e fate raffreddare. Io così ho ottenuto 90 ml di sciroppo.
Fate sciogliere il burro e lasciatelo intiepidire.
Fate tostare le mandorle e, una volta fredde frullatele con lozucchero.
Sbattete brevemente le uova, aggiungete lo scriroppo, il burro e il latte. Amalgamate bene, eventualmente con un mixer. Tagliate a pezzetti quattro o cinque fettine di arancia caramellata. Tenete da parte le più belle, serviranno come decorazione.
In una ciotola mettete tutti gli ingredienti secchi: la farina di mandorle, la farina, il bicarbonato e il baking powder.
Unite gli ingredienti umidi a quelli secchi, aggiungete i pezzetti di arancia caramellata, mescolando
con un cucchiaio non più di una decina di volte. E’ indispensabile che non sia ben amalgamato.
con un cucchiaio non più di una decina di volte. E’ indispensabile che non sia ben amalgamato.
Versate subito nello stampo rivestito coi pirottini, mettete
sopra ogni muffin una fetta di arancia e qualche scaglia di mandorla e mettete
subito in forno caldo a 200º per 20 minuti. Quando i muffin sono cotti tirateli fuori dal forno e fateli raffreddare su una gratella.
sopra ogni muffin una fetta di arancia e qualche scaglia di mandorla e mettete
subito in forno caldo a 200º per 20 minuti. Quando i muffin sono cotti tirateli fuori dal forno e fateli raffreddare su una gratella.
Con questa ricetta partecipo all’MT challenge di novembre, rifacendo la ricetta dei muffin dolci proposta da Francesca.
La ragazza delle arance è uno dei libri del cuore, letto in un periodo difficile e forse per questo così tanto apprezzato. Il muffin con le arance e le mandorle che richiamano la Spagna, il pizzichino di cannella che strizza l’occhio al Nord Europa.
«Perché coloro che non sanno vivere ora non vivranno mai. Tu cosa fai?»
Io vivo.