E così marito ed io stiamo insieme da quasi 12 anni.
Con tanti alti e pochi bassi (ma molto bassi).
Con un intermezzo.
Con qualche difficoltà.
Con tanta felicità.
Con qualche lacrima.
Con molti sorrisi.
Con amore.
Con qualche vaffanculo.
Con occhi negli occhi, mani nelle mani.
Con Barcellona sempre nel cuore.
E tante altre città che si mettono in mezzo.
Con tanti aerei presi.
Con qualche nave.
Tanti, tantissimi chilometri fatti.
Con il mare, la neve, il sole, i panini onti, le birre, ma anche le ostriche e lo champagne.
Coi bicchieri di latte e biscotti prima di andare a letto.
Col profumo di una torta appena sfornata.
O dell’arrosto bruciato.
Del bollito più schifoso del mondo.
O del filetto al pepe verde che l’ha conquistato.
La prima cena che gli ho fatto è stata proprio a base di filetto al pepe verde, patate arrosto e la mia
torta di mele caramellate al Calvados.
Non so quante torte gli ho fatto negli anni. Ha le sue preferenze, ma mangia tutto.
Ma quando ho fatto
questa, che mi sembrava nulla più di una semplice tortina da colazione, da pociare nel latte o da mangiare la sera davanti alla tv, una reazione esagerata. Urla, felicità, gaudio, tripudio.
Era la torta che mangiava da piccolo. La Polentina di Cittadella, ridente paesotto in provincia di Padova. Olè.
La felicità sta in una fetta di torta al latte caldo…
Torta al latte caldo, o Polentina
3 uova intere
170 g di zucchero
170 g di farina
8 g di lievito per dolci
un pizzico di sale
120 ml di latte
60 g di burro
una bacca di vaniglia
Montate con le fruste elettriche le uova intere con lo zucchero per cinque minuti.
Intanto mettete latte e burro con la bacca di vaniglia sul fuoco e fate arrivare ad ebollizione, quindi spegnete.
Unite al composto di uova con una spatola e con molta delicatezza farina, sale e lievito setacciati.
Unite subito il composto di latte caldo sempre usando la spatola.
Versate immediatamente in una teglia da 22 cm di diametro foderata con carta forno e cuocere in forno preriscaldato a 175° per circa mezz’ora.
Servite la torta a temperatura ambiente, spolverizzata con zucchero a velo.
Un’ultima cosa. Non mi piace qui parlare degli eventi a cui partecipo, ma stavolta è diverso.
Ero stata invitata ad andare con la nanerottola al compleanno di MuuMuu, la mucca della Cameo che fa le merendine con le macchie, immagino abbiate presente di cosa sto parlando.
Purtroppo sono stata male e non sono riuscita a partecipare.
Ma vi spiego in breve di cosa si tratta.
Cameo aiuta AIL, associazione Italiana contro la Leucemia con il progetto “Un augurio grande come una casa”: è una vera e propria raccolta fondi sul web, pensata per raccogliere fondi a favore delle Case AIL: luoghi messi a disposizione ai malati e alle relative famiglie, vicine ai centri ematologici, per permettere ai piccoli ospiti di vivere in serenità e tranquillità i momenti della malattia.
Da quando sono mamma sono diventata la mamma di tutti, e mi si strazia il cuore a pensare a dei bimbi malati che per di più debbano fare la spola con l’ospedale per curarsi.
Basta poco, potete collaborare tutti.
Postate sui vostri social, Facebook, Twitter o Instagram una foto che abbia come tema il compleanno, seguita dell’hashtag #auguriMuuMuuXAil. Per ogni foto Cameo dona ad AIL un euro. Basta poco. Un clic.
Grazie…