Riprendo in mano il blog dopo quasi due mesi di assenza. Sono successe tante cose in questi due mesi ma non starò qui a tediarvi con le mie sfighe.
Dopo 1000 peripezie la nana finalmente hai iniziato l’asilo, anche se tre settimane fa hi ricevuto un messaggio in cui venivo in formata con largo anticipo che la baby school che frequentava l’anno scorso non avrebbe riaperto. E allora fai il giro di tutti gli asili, cerca, informati, implora, e finalmente lunedì scorso Gaia ha iniziato, solo qualche oretta la mattina, ma è entusiasta come solo i bimbi sanno esserlo, dei suoi amichetti, delle maestre, del parco giochi, della pasta di sale, delle canzoncine che cantano e pure delle sue nuove ciabattine lilla con le principesse. Lei, la reginetta scalza anche a gennaio.
E allora nella mia cucina rossa si ritorna a cucinare, si accende il forno, si scaccia via la malinconia di questo inizio autunno un pochino troppo precoce. Fuori piove, ci sono 15°, io dentro sono ancora in maglietta a maniche corte e scalza, l’estate addosso, canta il buon vecchio Lorenzo.
E allora cosa fare di meglio se non infornare una focaccia profumata di estate, di mare, di sole e di risate? E’ una ricetta che faccio da sempre, solo a settembre, non so perché, forse per catturare gli ultimi scampoli di caldo…
E l’ho sempre fatta con il lievito di birra, ma quest’anno, nonostante la mia pasta madre sia rimasta da sola in frigo senza rinfreschi per più di un mese, sono riuscita miracolosamente a salvarla. E allora vai di lunghe lievitazioni, di mani in pasta che scaricano la tensione, di pieghe, di farine profumate, di dita che stendono la pasta sulla teglia del forno, di rosmarino infuso per mezza giornata, di pesche succose, di forni accesi che scaldano il cuore e la cucina.
Non so come sarà quest’anno che inizia, speriamo meglio della fine dell’anno scorso, Gaia finalmente è all’asilo, seppur per mezza giornata e la cucina riinizia, le idee fervono, il REC è stato fatto, la legge finalmente dalla mia parte. Spero a breve di darvi notizie buone, e di riprendere finalmente in mano la mia vita.
Focaccia alle pesche e rosmarino
80 g di pasta madre rinfrescata
250 ml di acqua
350 g di farina Petra 1
5 cucchiai di zucchero di canna
un cucchiaino di sale fino
3 pesche (io nocipesche, non ce la faccio proprio, ho un serio problema con la buccia pelosa delle pesche)
per la marinata
1 dl di olio evo
1 dl di acqua
4-5 rametti di rosmarino
Per prima cosa preparate l’olio al rosmarino. Prendete un pentolino coi bordi alti, versate l’olio, mettete i rametti di rosmarino, fate scaldare a fuoco basso finché si riscalda, ma fate attenzione a non far friggere. Spegnete e lasciate il rosmarino in infusione.
Sciogliete con l’acqua la pasta madre già rinfrescata, aggiungete la farina e un cucchiaino di zucchero di canna, impastate e poi aggiungete il sale. Fate incordare. Poi coprite la ciotola con del cellophane (io ho scoperto le cuffie che si trovano nei bagni degli alberghi..) e fate lievitare fino al raddoppio.
Ungete con olio extra vergine una teglia da forno e rovesciate sopra l’impasto lievitato, allargandolo delicatamente con le mani, cercando di non rompere le bolle d’aria. Fate riposare un’oretta. Accendete ora il forno, 220° funzione statica.
Lavate e tagliate a spicchi le pesche, appoggiatele in modo ordinato sulla pasta, pressando leggermente. Con le dita fate dei buchini sull’impasto (guardate la foto che si capisce meglio..) Preparate ora la marinata. Togliete il rosmarino che è rimasto in infusione fino ad ora nell’olio, prendete un vasetto di vetro e versateci l’olio, un decilitro di acqua, tappate bene e agitate finché non sarà ben emulsionato. Versate sulla focaccia, aggiungete qualche aghetto di rosmarino, lo zucchero di canna avanzato ed mettete nel forno ormai caldo per 30-35 minuti circa, finché la focaccia non sarà bella dorata.
Con questa ricetta partecipo al contest del blog Profumo di cannella in collaborazione con Petra – Molino Quaglia