C’era una volta, poco più di un anno fa, una bloggher sfigatah (oggi le acca abbondano, è l’enfasi..) che si era resa conto che faceva foto da schifo. Allora andò in studio dal marito, gli prese la reflex, che usarla per fare foto in cantiere non era il massimo, e se la portò a casa. La tirò fuori dalla custodia, provò a fare due o tre foto, in modalità automatica ovviamente, e si rese conto che facevano ancora più schifoh (l’enfasi, ragazzi, l’enfasi) di quelle che aveva fatto fino ad allora con la sua compattina. La sera lo disse al marito, (che ovviamente per fare foto in cantiere, quando non usava l’iphone, usava al reflex in automatico) che le rispose che non la sapeva usare, “dai a me che ti faccio vedere io,”, col petto gonfio come un tacchino poco prima del ringraziamento… Nulla di fatto, pure le foto del marito facevano schifo. Anzi, schifoh.
Allora scaricò il manuale di istruzioni, che sia mai che ci trovi qualcosa di utile. E scopri un mondo. Non ci capì nulla, ma ci ricavò la ferma convinzione che forse qualcosina di buono ci poteva uscire, da quella Canon. Inizio a cercare in rete tutorial, blog, iniziò a studiarsi le foto, e poi un giorno, per caso, capitò qui, da Vaty, che in qualche post faceva vedere i dietro le quinte delle sue foto. E scoprì un mondo, di amicizie principalmente al femminile, di correttezza, di unione, di famiglia, di gentilezza, di educazione, di cameratismo, di belle parole a cui seguono sempre buone azioni. Qualche volta meraviglioseh azionih. (Tanta enfasi, qui, tantissimah).
E da quel giorno ad oggi, il passo è stato breve.
E così finalmente ci siamo. Blog nuovo, nuovi progetti, nuovo tutto. Vi do il benvenuto nella nuova cucina rossa, sempre incasinata, sempre caotica, sempre cazzara, la sostanza non è cambiata di molto, ma cambia la forma. Caruccio, no, il nuovo vestitino? C’è ancora da lavorare parecchio, ma sono felicissima di come è venuto. Non sembra neanche il mio blog! 🙂
E quindi, i doverosi ringraziamenti di rito. Intanto le Bloggalline, poi il meraviglioso Andrea e la sua pazienza infinita nel rifarmi il blog, e tutte coloro che mi hanno aiutata a venirne fuori, Fedora per prima.
E come inaugurare meglio un blog nuovo se non con una torta spaziale? L’ho provata un sabato mattina, avevo una coppia di amici a pranzo e un’altra a cena. Avevo pensato di fare delle minitortine, da poter usare sia a mezzogiorno che la sera, minimo sforzo e massimo risultato. Peccato che a cena ne siano arrivate 2. Su 12. Peccato, perché la nana, che non mangia dolci, figuriamoci se poi sono dolci con la frutta (veleno, per lei) se ne è sbafate 2 per merendina. Peccato, perché le ho servite tiepidine, con il caramello che ancora colava. E 2 a testa sono state il minimo indispensabile per placare la voglia di dolcetto. Dopo un pranzo da matrimonio. E quindi, signore e signori, voilà, direttamente da Recake 2.0, ricetta di marzo, la torta più buona e profumata del mondo.
Torta speziata agli agrumi
45 g di burro non salato
100 g zucchero di canna (io muscobado)
15 g miele (io miele di arancia)
10 g succo di limone
fette sottili di agrumi (sufficiente a coprire il fondo della vostra tortiera ( io ho usato arance vaniglia)
300 g di farina
5 g di cremor tartaro (io un cucchiaino di lievito vanigliato)
5 g di bicarbonato (omettere se si usa il lievito)
2,5 g sale
2,5 g cannella in polvere
2,5 g cardamomo in polvere (io cardamomo in bacche, aperte e pestate al mortaio)
4 uova medie
270 g zucchero semolato
108 g di olio extravergine di oliva (io olio di riso)
60 ml di succo di arance rosse
60 ml di succo di un agrume a scelta (io mandarini)
45 g latte intero
10g di estratto di vaniglia
5 g di scorza di arance rosse