C’è stato un breve periodo della mia vita in cui mi facevo di brie.
Amo il formaggio, dallo stracchino al gorgonzola, passando per la ricotta, il grana, l’asiago, i freschi, gli stagionati, i mezzani, gli spalmabili. Tutti, nessuno escluso. Ma ce n’è uno per il quale potrei uccidere. Il brie, appunto. Rigorosamente tirato fuori dal frigo una mezz’ora prima di mangiarlo, di modo che si spatasci, rigorosamente con la crosta.
Qualche anno fa, appena tornata da Bruxelles sono andata al mare con gli amici. Venivo da un periodo frenetico, il mese precedente avevo dormito una media di 4 ore per notte, ero stravolta. Arrivati all’Elba, a casa della mia amichetta, mi è presa la letargia. Eravamo in due, Marco ed io, si andava aletto tardi, la mattina ci si svegliava comodamente, si faceva colazione tutti assieme, poi gli altri andavano in spiaggia sotto casa, Marco ed io ritornavamo a letto, ci riaddormentavamo con la panza piena, poi ci svegliavamo verso le 5 per fare merendina. Brie, brie e ancora brie. Con i sottaceti, un pezzo di pane o dei grissini. A volte con una birra, a volte col succo, ma sempre brie. Si scendeva in spiaggia verso le 6, un’oretta di sole e poi doccia, riposino, cena e serata. Due settimane così. Sono tornata a casa pallida e con il colesterolo alle stelle. Ma mooolto soddisfatta.
Adesso mangio poco formaggio, tendo a non comprarne perché se ce n’è in frigo non resisto, ma ci sono delle volte in cui, me ne rendo conto, un pezzo di formaggio salva la cena. Specie se il marito invita amici alle 6 del pomeriggio e tu non hai voglia di cucinare. Quindi, un giro al negozio dei formaggi più buoni del mondo, uno in panificio, insalatina, una tortina volante, due crostini di antipasto et voilà. E in frigo 4 pere sulla lenta ma inesorabile via dell sacchetto dell’umido. E quindi, proviamo a fare il chutney! Ci ho messo dentro tutto quello che avevo in cucina, ma ci va frutta+zucchero+aceto+fruttasecca+spezie. Quindi, ecco a voi la salsina di accompagnamento ai formaggi, con le dosi in teoria per 6 vasetti piccoli, in pratica per una cena da lupi a cui è sopravvissuto solo un vasetto. Ho degli amici squali, ma questo è un altro conto!
Chutney di pere
4 pere decana
100 gr di zucchero di canna
50 gr di aceto di mele
1/2 cipolla
semi di senape
chiodi di garofano
peperoncino
sale
pepe
uvette di Corinto
fragole essiccate
zeste di una arancia e di un limone
tre gocce di salsa Worcestershire
un cucchiaino di olio evo
zenzero fresco grattuggiato
Tagliate la cipolla con la mandolina, fatela sudare con l’idea d’olio a fuoco bassissimo, ci vorrà circa un quarto d’ora perché diventi trasparente. Poi aggiungete le pere tagliate a dadini, lo zucchero, alzate il fuoco, quando prende un bollore deciso versate l’aceto, fate evaporare, poi buttate in pentola tutto il resto e fate cuocere a fuoco medio per un’oretta. Mettete quello che avete, quello che vi ispira, nelle dosi ce vi pare. Io molto poco peperoncino, 5-6 chiodi di garofano, un cucchiaio di semi di senape, due manciate di uvette e due di fragole. Le fragole son finite qui dentro perché ne ho una valanga in dispensa, non so come usarle, nei dolci non mi piacciono. Ecco, qui dentro stanno benissimo. Ma penso stiano bene anche mirtilli, cranberries, o anche solo uvette del supermercato. 🙂
Trasferite da bollente il chutney in vasetti perfettamente lavati e passati in forno a 120° per una decina di minuti, chiudeteli subito e capovolgeteli.
Non fate come me che prima l’ho servito, poi quel pochetto-etto che era avanzato dagli squali l’ho fatto ribollire e invasato.