Un blogtour non solo di foodblogger, e già per me è una cosa strana. A Siena, dove non sono mai stata. A guidar macchine d’epoca, ad andare a zonzo per la città, a mettersi in ammollo in terme sulfuree. Ma questo l’avete già letto qui. Perchè l’avete letto, vero, il mio primo articolo su iFood??? VERO???
Dicevamo, ma soprattutto, a mangiare. Già, che si mangia a Siena?
Io conoscevo solo il Panforte, mia mamma da ragazza aveva vissuto per un breve periodo tra Firenze e Livorno, il panforte è una di quelle cose che nella sua tavola di Natale non può mai mancare. E, avendo i canditi, io non lo degno nemmeno di uno sguardo. E poi, aspetta che ricordo, il pane sciapo. No, ma che davvero si può mangiare il pane senza sale e trovarlo pure buono??? E poi la ribollita, zuppetta di pane (aridaje, sciapo) e cavolo nero. Pecorino toscano (ecco, questo lo salviamo, ma tanto c’ho il colesterolo alto e quindi ciccia) e finocchiona. Che i semi di finocchio solo in tisana quando allattavo, perché secondo non so quale credenza popolare fanno latte ed evitano le colichette. Ma non ho mai avuto tanto latte, quindi tanto utili non devono essere. Figurati in un salume. Vabbè. Tanto devo perdere un po’ di peso… Però, aspetta aspetta, quando andavo al mare all’isola d’Elba mi sfondavo di crostino toscano.. Dai, diamo una possibilità anche al resto..
E allora via, prima cena. Punto vendita Conad Sapori e Dintorni in Piazza del Campo, un supermercato boutique con uno spazio per le degustazioni. Pane toscano, fatto ovviamente con lievito madre, pecorino, salumi e la ribollita più buona del mondo. Tutto ciò servito con buon vino e condito da tante risate. Non male come inizio!
E poi, che cena è senza dolci? Allora ci trasferiamo nell’hotel più bello della città, dove ci viene servito un buffet di dolci tipici, cantucci, panforte e ricciarelli.
Considerate l’assunto che non mi piacciono i canditi e non mi piacciono i dolci a base di mandorle.
Ora, svelatemi il seguente mistero: Come mai mi sono sfondata di panforte e ricciarelli? No, ai cantucci non sono arrivata ma solo perché ho un fondo e una dignità. Non ridete, che è vero.
Vi do la soluzione. Per il semplice motivo che erano buoni e freschi. Non avevano il sentore di stantio di quelli che si trovano qui al Nord al supermercato, c’è poco da fare, quelli freschi di pasticceria sono tutta un’altra cosa. I canditi sono dannatamente buoni, sono morbidi, saporiti, non sono quei quadratini duri che si trovano da noi. I ricciarelli sono fragranti, sembrano appena sfornati. E poi, annaffiati da un bicchiere (forse due, eh, ma non sono sicura) di Vin santo, vuoi mettere?
Poi è ora di andare a nanna, Il giorno dopo ci aspetta un giro in 500! Avete presente le vecchie 500, quelle microscopiche macchinette di 50 anni fa? Ecco, loro. Una figata. Una fatica infinita da guidare, ma io e la mia socia ci sentivamo così gnocche!
Dicevamo, una fatica infinita.
E quindi il giorno dopo una rilassante giornata in cucina!
Siamo state ospitate nella cucina di Casafrassi, un agriturismo sui colli in cui MyTour organizza corsi di cucina. E quindi via di tiramisù, tagliatelle al ragù e crostino toscano..
Vi lascio qualche foto, e due dritte per il crostino toscano. Che ovviamente non sono riuscita a fotografare finito perché è durato pochissimo.. 🙂
Crostino toscano
300 g di fegatini di pollo
1 cipolla bianca
un bicchierino di vino rosso corposo
una tazzina di passata di pomodoro
un cucchiaio di capperi dissalati
3 acciughe
2 spicchi di aglio
salvia
olio EV
Tritate finemente la cipolla, fatela rosolare con un goccino di olio a fuoco bassissimo per circa un quarto d’ora. Intanto tagliare i fegatini, metteteli a soffriggere alzando il fuoco, nella padella con la cipolla, quando è tutto ben colorito aggiungete il vino e fatelo sfumare bene.Aggiungete la passata di pomodoro, qualche fogliolina di salvia, l’aglio pelato e lasciato intero, i capperi e le acciughe. Lasciate cuocere una ventina di minuti, poi frullate aggiungendo olio a filo finché la consistenza non diventerà cremosa. Servite spalmato su fette di pane toscano abbrustolite.
Grazie ancora a My Tour per l’impeccabile organizzazione del blogtour!