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La torta magica

Io non voglio credere alle coincidenze.
Eppure…
Non sono una persona superstiziosa, non mi interessa se un gatto nero mi attraversa la strada, se mi cade il sale par terra, se rompo uno specchio, niente di tutto ciò. Se compro un gratta e vinci  e vinco con la vincita ne compro un altro, non seguo le ruote, non gioco al Superenalotto, no niente. Eppure…
Non credo nel destino, non credo nel fato, non credo che nasciamo con la nostra strada già scritta.
Eppure…
Eppure ho fatto la torta che spopola in tutti i blog ultimamente, la famosa torta magica. Magica, sì, perché l’impasto è uno solo eppure in cottura si formano tre strati, uno di pandispagna, uno di crema e uno di budino.
Eppure l’impasto è uno solo, eh.
Sta di fatto che poi quella notte ho fatto un sogno strano, ho sognato delle persone che ho incontrato in questi X anni di vita…
Il mio primo morosetto dell’asilo, il biondino con cui andavo a raccogliere lumache.
Il ragazzo russo che avevo conosciuto a Paignton, con cui giocavo a calcio.
Il figlio del famoso giornalista del Corriere, a cui andavo a comprare le sigarette perché io avevo 16 anni, lui 15.
Il calciatore con cui ho avuto una storiella-ella.
Il coinquilino greco di un mio ex moroso.
La signora delle fritoe alle giostre a Vicenza.
La vecchia padrona di casa dei miei.
La tipa ammerigana di Barcellona. Una tipa che si era fatto il mio coinquilino con cui ho fatto colazione una volta.
Un amico dell’università.
La migliore amica bionda di un mio ex moroso.
La mia sorellina dell’unipv.
Un tipo con cui avevo fatto le selezioni per il Leonardo.
L’avvocato spagnolo del mio studio a Bruxelles.
Un mio temporaneo di quando lavoravo in Vedior.
Una mia ex collega di dove sono ora.
L’ostetrica del corso preparto.
Sono tutte persone marginali, di molte non ricordo nemmeno il nome, sono passati così tanti anni… Tutte mi guardavano, si allontanavano indietreggiando e mi sussurravano un saluto…
Roba da matti. Mi son svegliata nel cuore della notte sudata fradicia.
Eppure…
La torta magica
Ingredienti:
4 uova a temperatura ambiente
150 g di zucchero semolato
1 cucchiaio d’acqua
125 g di burro
115 g di farina “00”
2 cucchiaini di estratto di vaniglia
un pizzico di sale
500 g di latte
aceto di vino bianco
zucchero a velo per la finitura

Fate sciogliere il burro e lasciarlo raffreddare. Scaldare il latte fino ad intiepidirlo leggermente e mettere da parte. In un una ciotola capiente montate i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso, aggiungete l’acqua e il burro continuando a mescolare. Unite la farina poco alla volta ed amalgamate bene il tutto. Aggiungete l’estratto di vaniglia, il sale ed il latte e mescolate fino ad ottenere una sorta di pastella piuttosto omogenea. A parte montate a neve non troppo ferma gli albumi con  qualche goccia di aceto, incorporarli con delicatezza all’impasto, dall’alto verso il basso e in più riprese, facendo in modo da non smontare la meringa. Versare il tutto in uno stampo quadrato da 20 cm di lato, rivestito con carta forno, e cuocete in forno statico  a 150° per circa 50-60 minuti. La superficie del dolce deve essere ben dorata. Sfornate e lasciate raffreddare per almeno 3 o 4 ore nello stampo, prima di tagliarla a quadrotti e servirla cosparsa con abbondante zucchero a velo.

Attenzione:
Non inventatevi uno stampo diverso, vi assicuro che non viene.
Non fate l’errore di tentare di girarla su un piatto da portata, lo strato di pan di spagna si stacca.
Non imburrate, pena la perdita della pazienza e del posto in paradiso, dalle saracche che tirerete.
Ah, dopo potete vantarvi che la torta non solo è magica perché fatta di tre strati perfettamente divisi, ma anche per i sogni che fa fare… 🙂
Elisabetta Gavasso:
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