Eppure…
Il mio primo morosetto dell’asilo, il biondino con cui andavo a raccogliere lumache.
Il ragazzo russo che avevo conosciuto a Paignton, con cui giocavo a calcio.
Il figlio del famoso giornalista del Corriere, a cui andavo a comprare le sigarette perché io avevo 16 anni, lui 15.
Il calciatore con cui ho avuto una storiella-ella.
Il coinquilino greco di un mio ex moroso.
La signora delle fritoe alle giostre a Vicenza.
La vecchia padrona di casa dei miei.
La tipa ammerigana di Barcellona. Una tipa che si era fatto il mio coinquilino con cui ho fatto colazione una volta.
Un amico dell’università.
La migliore amica bionda di un mio ex moroso.
La mia sorellina dell’unipv.
Un tipo con cui avevo fatto le selezioni per il Leonardo.
L’avvocato spagnolo del mio studio a Bruxelles.
Un mio temporaneo di quando lavoravo in Vedior.
Una mia ex collega di dove sono ora.
L’ostetrica del corso preparto.
Fate sciogliere il burro e lasciarlo raffreddare. Scaldare il latte fino ad intiepidirlo leggermente e mettere da parte. In un una ciotola capiente montate i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso, aggiungete l’acqua e il burro continuando a mescolare. Unite la farina poco alla volta ed amalgamate bene il tutto. Aggiungete l’estratto di vaniglia, il sale ed il latte e mescolate fino ad ottenere una sorta di pastella piuttosto omogenea. A parte montate a neve non troppo ferma gli albumi con qualche goccia di aceto, incorporarli con delicatezza all’impasto, dall’alto verso il basso e in più riprese, facendo in modo da non smontare la meringa. Versare il tutto in uno stampo quadrato da 20 cm di lato, rivestito con carta forno, e cuocete in forno statico a 150° per circa 50-60 minuti. La superficie del dolce deve essere ben dorata. Sfornate e lasciate raffreddare per almeno 3 o 4 ore nello stampo, prima di tagliarla a quadrotti e servirla cosparsa con abbondante zucchero a velo.